Bottiglie di Leida

– Ma allora come fate a sapere tutte queste cose? – domandò perplesso Aleksandr.
– Che cosa difficile! Da Adamo ed Eva è sempre la stessa cosa, solo con qualche piccola variante. Quando conosci il carattere dei personaggi ne conosci anche le varianti. È una cosa che non può meravigliare uno che, come te, fa lo scrittore! Ecco, adesso salterai e ballerai come un pazzo per tre giorni, ti getterai al collo di tutti… solo, per carità di Dio, non al mio! Io invece ti consiglierei di chiuderti per tutto questo tempo in camera, di lasciar fuoriuscire tutto il vapore, magari di esibire tutte le tue prodezze con Evsej, in modo che nessuno ti possa vedere. Un po’ alla volta diventerai più ragionevole, forse otterrai qualche altra cosa, un bacio, per esempio…
– Un bacio da Naden’ka! Ah, che premio sublime, celeste! – esclamò Aleksandr quasi in un singhiozzo.
– Celeste?
– E come secondo voi? Materiale, terrestre?
– Senza dubbio effetto di elettricità. Gli innamorati, si sa, sono come due bottiglie di Leida, tutt’e due ben cariche: coi baci si sviluppa l’elettricità, e quando l’elettricità si è consumata del tutto, allora addio amore, segue il raffreddamento.

Ivan Gončarov, Una storia comune, 1847 >>