Jahrestage

«Maestro alla scuola Hermann Göring di Jerichow. Studioso di storia patria e già pretendente alla mano di Lisbeth Papenbrock, se si deve credere a quel che dice Peter Wulff. Insomma, bisogna crederci senza averlo visto, e Ottje avrà sfogato nei confronti della bimba di Cresspahl non solo i suoi ricordi, anche i suoi problemi d’alcolismo. Stoffregen che nell’ora di musica accennava al pianoforte le prime quattro note di una sinfonia di Beethoven, il segnale della British Broadcasting Corporation, e poi chiedeva alla classe chi conosceva questa sequenza di suoni. E fu la bimba di Cresspahl ad alzare la mano.
Scusa. Scusa!
All’evenienza era preparato. E i mastini della Gestapo durante la perquisizione non avrebbero trovato un apparecchio come la radio Blaupunkt di Alexander, con l’occhio magico e il selettore di frequenze automatico, ma quello che al tempo si chiamava un ricevitore del popolo, Volksempfänger. E la bimba di Cresspahl se n’era subito sovvenuta che le quattro note se le ricordava da un concerto al grammofono dei Paepcke, e con la conferma giurata di Alexander anche la Gestapo si dovette contentare. Alexander il favore lo ha fatto volentieri; e C. si sente sollevato che questa storia sia stata subito dimenticata e tale sia rimasta fino a oggi.»

Uwe Johnson, Jahrestage (I giorni e gli anni), vol. II, 1971 >>