«Gli animali hanno un apparato trasmittente assai più efficace di quello dell’uomo, e lo stesso si può dire dell’apparato ricevente, che non solo è in grado di distinguere selettivamente un gran numero di segnali, ma, per attenersi allo stesso paragone, anche di captare un’energia trasmittente assai inferiore alla nostra. Gli animali sono capaci di cogliere e di interpretare correttamente un numero incredibile di segnali minimi che per l’uomo sono del tutto impercettibili: se un membro di uno stormo di taccole che cerca cibo a terra se ne vola via solo per andare a lisciarsi le penne sul prossimo melo, nessuno degli altri lo degnerà neppure di un’occhiata; ma se si accinge a coprire una distanza più lunga, sarà seguito dal coniuge oppure da un gruppetto più consistente, a seconda della sua “autorità”, pur non avendo pronunciato neppure un «chia».
Un ottimo conoscitore delle taccole è in grado di cogliere il significato di questi impercettibili segnali, ma con altri animali ciò non è possibile. Già l’“apparato ricevente” del cane sorpassa di gran lunga le nostre capacità in campo analogo: ogni conoscitore dei cani sa bene con quale incredibile sicurezza un cane fedele riconosce se il suo padrone esce di camera diretto a una qualche meta che per l’animale non ha alcun interesse, o se invece si accinge all’agognata passeggiata.»
Konrad Lorenz, L’anello di re Salomone, 1949 >>