Archivi categoria: musei

MUMEC

Dal 2005 Arezzo ha un Museo dei Mezzi di Comunicazione. Grazie infatti alla disponibilità e generosità di Fausto Casi, che ha messo a disposizione le sue collezioni e le sue conoscenze, e con il fondamentale contributo di Comune e Regione, si è potuta allestire un’esposizione permanente che oggi ha sede in pieno centro storico (circa 1000 pezzi su una superficie di 500 mq, e un auditorium da 100 posti). Le sezioni del museo sono: il precinema; il cinema; la riproduzione dei suoni; le prime telecomunicazioni; la scrittura; il calcolo; le telecomunicazioni moderne. Una istruttiva e rara compresenza di mezzi e modi diversi di comunicare. >>

Monte Ceneri

In Ticino vanno fieri del fatto che Radio Monte Ceneri, nel cuore dell’Europa infestata dal nazifascismo, svolse dal 1932/33 l’importante funzione di unica “radio libera” in lingua italiana.
Proprio accanto al sito della storica antenna è aperto dal 2001 un Museo della Radio, il cui slogan – “da Marconi al digitale” – promette un istruttivo percorso sulla nascita e lo sviluppo della radiodiffusione. >>

Teylers Museum

Ha sede ad Haarlem (Olanda) il “museo delle meraviglie”, un elegantissimo edificio che ospita la più antica struttura espositiva dei Paesi Bassi (1784). Benché molto meno esteso di alcuni grandi musei d’Europa, il Teylers è rinomato perché propone al visitatore un’autentica esperienza estetica e una notevole varietà di approcci conoscitivi. È significativo che anche qui sia ricordata la radiotelegrafia, con la riproduzione di un trasmettitore e di un ricevitore che addirittura – secondo Fons Bleijendaal – furono utilizzati dallo stesso GM nel 1899 durante una dimostrazione nella sala di lettura del Museo. >>

Musei del Telefono

Nonostante Meucci e nonostante l’odierna onnipresenza dei telefoni mobili, in Italia non esiste un vero e proprio “museo del telefono”. Nel corso degli anni alcune collezioni, per riempire parzialmente il vuoto, hanno preso la forma di museo.
Il più noto si trova a San Marcello, in provincia di Ancona, con parecchi pezzi d’epoca che ripercorrono storia e sviluppo della telefonia. Recenti nuove acquisizioni e risistemazioni promettono di elevarne progressivamente l’interesse. >>
Un nuovo museo del telefono si è inaugurato inoltre, nel febbraio di quest’anno, ad Airola, in provincia di Benevento. Anche in esso particolare attenzione è riservata alla storia della comunicazione a distanza, con riferimenti d’obbligo alla radiotelegrafia e all’immancabile GM – il principale “indiziato” ogni volta che s’indaga sui campi (elettromagnetici). >>

Radiomuseo a Tuglie

Nel tacco dello stivale d’Italia, a Tuglie (provincia di Lecce), è aperto al pubblico dal 2004 un piccolo museo dedicato alla radio: cento pezzi collezionati nel corso del tempo da Salvatore Giuseppe Micali, capoturno della stazione radio di bordo nella Marina Militare, pezzi confluiti, insieme ad altro materiale, nel nascente museo, voluto fortemente dalle Amministrazioni Locali.
Dal 2015 il Museo è gestito dall’associazione culturale “Amici della Biblioteca”. >>

Museo della Radio e della Televisione

Ha sede a Torino, nel Centro di Produzione della Rai, e si definisce museo “aziendale” (perché collegato direttamente al grande patrimonio Rai), ma risulta a tutti gli effetti un museo storico-scientifico di notevole interesse generale, con i suoi 1200 pezzi e la copertura di un arco tecnologico che va dal telegrafo alla tv digitale, passando inevitabilmente per GM, che della Uri/Eiar/Rai fu fondatore e nume tutelare. È aperto periodicamente al pubblico dal 1993. >>

Museo Ferraris

Non a tutti è noto che in Italia esistono due Livorno: una in Toscana e un’altra in Piemonte, provincia di Vercelli. La seconda portò infatti il nome di Livorno Piemonte (o Vercellese) finché nel 1925 non si trasformò in Livorno Ferraris, dal cognome del grande scienziato che ebbe lì i natali, Galileo Ferraris (1847-1897), scopritore del campo elettromagnetico rotante e ideatore – in concorrenza con Nikola Tesla – del motore elettrico a corrente alternata. La casa natale di Galileo Ferraris è diventata nel corso degli anni un museo, intitolato a lui e al fratello Adamo, medico e garibaldino, morto in battaglia a Digione nel 1871. >>

Civico Museo del Mare

Anche il Civico Museo del Mare di Trieste – che vanta una storia ormai ultrasecolare – ha una Sala Marconi, vale a dire una sezione dell’esposizione permanente che ricorda l’inventore bolognese e le sue molteplici attività in mare, con un particolare riguardo per la celebre nave-laboratorio, il panfilo Elettra.

Museo Tecnico Navale della Spezia

Nella rubrica di RaiSport “L’uomo e il mare” dello scorso 25 gennaio è presente un lungo e articolato servizio sul Museo di La Spezia, con una esauriente illustrazione della “Sala Marconi”, doveroso omaggio della Marina MIlitare all’inventore che nel golfo di La Spezia effettuò le prime prove ufficiali di trasmissione radiotelegrafica mare-terra (1897).

AWA Museum

È il museo della americana Antique Wireless Association, nata nel 1952 per iniziativa di Bruce Kelley. La piccola esposizione delle origini, trasformata sviluppata e trasferita nel corso degli anni, dal 2013 ha sede a Bloomfield, NY, e promette di diventare un grande museo, sia per le dimensioni degli edifici che per la qualità di collezioni e attività. Naturalmente, in una struttura del genere, non poteva mancare una Marconi Room.

Μουσείο Τηλεπικοινωνιών

Inaugurato nel 1990, l’OTE Group Telecommunications Museum di Atene ospita collezioni e archivi relativi, in particolare, allo sviluppo delle telecomunicazioni in Grecia e offre un programma per le scuole di visite e di attività a titolo gratuito. Al primo piano del museo è in allestimento una nuova sezione espositiva dedicata agli inventori, nella quale GM avrà un posto d’onore.

Museo della radio d’epoca e della lirica

Ospitato dal 2001 in alcune sale dell’Istituto Tecnico Galileo Ferraris di Verona, il museo è nato nel 1999 per iniziativa di Alberto Chiantera, che ha allestito un’esposizione permanente dei migliori pezzi della sua collezione privata. Il museo – come si legge nelle note di presentazione – «è interamente dedicato alla figura di GM». Alberto Chiantera e il figlio Francesco ne sono rispettivamente Presidente e Direttore. >>

Mobile Phone Museum

Dal gennaio 2010 è aperto al pubblico, nel centro di Dublino, un museo dedicato alla telefonia mobile. Curatore è Alan Donohoe, che nel sito propone anche una breve storia del “telefonino”.
È possibile sia donare apparecchi telefonici, preferibilmente modelli precedenti il 2000, sia noleggiare gli apparecchi del museo a fini di rappresentazione cinematografica, televisiva, teatrale.

La stanza dei bachi

Fervente ammiratore di GM fin dall’adolescenza, nel 1997 Luigi Farano cominciò a ricostruire in scala ridotta alcuni dei primi apparati marconiani, raggiungendo nel corso del tempo quota venticinque.
Per documentare e illustrare la sua collezione di repliche funzionanti, qualche anno fa ha realizzato un sito che porta il nome del primo laboratorio di GM.

Coltano: ipotesi di museo

Si apprende dal notiziario dell’Università di Pisa che la Stazione Marconi di Coltano «ora in completo abbandono, è appena stata acquisita dal Comune di Pisa con l’intento di costruire un museo delle telecomunicazioni». Sull’agomento interviene Filippo Giannetti, autore di un recente studio che ripercorre le tappe del progetto Coltano, la cui realizzazione impegnò GM per diversi anni.
(segnalazione di Rosalba Ciranni)

Innocenzo Manzetti

innocenzo manzettiAl racconto della famosa querelle – a proposito dell’invenzione del telefono – tra Antonio Meucci e Alexander Graham Bell va aggiunto un capitolo per nulla marginale, che riguarda un altro inventore italiano, Innocenzo Manzetti (Aosta, 1826-1877).
Fra i tre, Manzetti fu addirittura il primo a presentare pubblicamente un progetto di telefono (1865), la qual cosa era nota sia a Meucci che a Bell. Continua a leggere

GM a Cape Cod

Cape_Cod_National_SeashoreLa posizione geografica di Cape Cod, che pare protendersi verso l’Europa, non poteva non attrarre l’attenzione del giovane GM, mentre progettava l’impresa “impossibile” di mandare un segnale wireless attraverso l’Atlantico. Era appena iniziato il secolo XX. Da allora la storia di GM s’incrocia più volte con quella di Cape Cod.
Oggi, in località Chatham, è attivo un centro marconiano che comprende anche un museo.
(segnalazione di Enzo Chiarullo)

Radiomuseo a Montevideo

radiomuseoIn tutti i cinque continenti si trovano tracce dell’attività di GM e della sua Compagnia. Nel 1991 è stato inaugurato a Montevideo il Primer Museo Viviente de la Radio y las Comunicaciones “Gral. José Artigas”, fondato da Antonio Tormo e Ligia Ferreira.
Il prossimo 20 luglio a Punta del Este, uno dei principali centri turistici dell’Uruguay, è previsto un incontro-omaggio a GM, in cui saranno tra l’altro ricordati il suo operato e la sua presenza nell’America del Sud.

Contrammiraglio GM

Foto sala museale Marconi 1L’ex chiesa di Sant’Agostino, Ancona, comunica direttamente con l’ex monastero, poi divenuto Caserma Cialdini, che oggi è sede del Comando in Capo del Dipartimento della Marina Militare dell’Adriatico. Lì ha preso corpo una mostra permanente dedicata a GM.
La sala delle colonne ripercorre la storia della radio dal primo esperimento di GM fino ai cellulari dei giorni nostri. In essa sono esposti principalmente cimeli, provenienti soprattutto dalla collezione 900 di Filippo Pacelli, di ambito non militare.
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