L’abdicazione

«Non ricordavamo come fosse il mondo in tempo di pace e Gioia aveva conosciuto solo la realtà della guerra. Questo stato di cose ci pareva del tutto normale. Una sera (so adesso che era il 5 novembre 1918) mio padre mi chiamò e io corsi subito all’ultimo piano. Entrai senza far rumore ed egli mi fece cenno di stare zitta. Aveva la cuffia alle orecchie e dalla sua espressione era evidente che stava ascoltando qualcosa di importante. Un paio di minuti dopo si alzò tenendo in mano una striscia di carta, gli brillavano gli occhi. “Il Kaiser – disse – ha abdicato”. In tutta Roma lo sapevano soltanto, in quel momento, Guglielmo Marconi e la sua bambina di dieci anni.»

Degna Marconi Paresce, Marconi, mio padre, 1962 (1993) >>