Scritta a Roma il 12 luglio 1932 su carta intestata della Reale Accademia d’Italia, una lettera indirizzata a don Francesco Negrini, parroco di Calderara di Reno (Bologna), testimonia quanto GM avesse a cuore il sodale dei suoi primi esperimenti.
(segnalazione di Renzo Piana)
Reverendo Signore.
Ricevetti con piacere la sua lettera del 18 aprile c.a, nella quale Ella gentilmente m’informava che Antonio Marchi, che fu, durante la mia gioventù, per molti anni custode ed operaio presso la nostra villa paterna di Pontecchio, compirà il 15 corrente i 90 anni di età ed i 50 di matrimonio.
Sono felice di sapere che il buon Antonio malgrado la sua tarda età si mantenga sempre di mente sana, ed abbastanza in vigoria di forze.
Le sarò assai grato se vorrà informarlo che mi ricordo sempre di lui, e dell’assistenza fedele che Egli mi prestò durante i miei primissimi esperimenti di telegrafia senza fili da me eseguiti alla Villa del Griffone.
La prego di voler porgere a lui ed ai suoi cari i miei più sinceri ed affettuosi auguri.
Le sarò inoltre grato se vorrà consegnargli l’accluso buono di Lire Mille, e l’unita fotografia.
Ringraziandola per la Sua lettera e per le notizie che ha avuto la premura di comunicarmi, mi creda don Reverendo
Suo obbligatissimo
Guglielmo Marconi