Nel saggio The Philosophical Breakfast Club, Laura J. Snyder rileva l’importanza di un quartetto di cervelli inglesi, il cui sodalizio, a Cambridge, nella prima parte dell’Ottocento, contribuì a definire i connotati della nascente scienza moderna.
In particolare, si deve a Whewell il termine e il concetto di “scienziato” (scientist) – in analogia con “artista” (artist) – ovvero di una persona che si dedica a tempo pieno e per professione allo studio dell’Uomo e della Natura.«Ho scoperto che la scintilla non è nata dallo sforzo di un singolo – dichiara Snyder in un’intervista a “TuttoScienze” del marzo 2011 – ma dall’amicizia di un gruppetto, i quattro, appunto. Sono stati il motore che ha generato il cambiamento nel mondo della scienza: hanno vissuto esistenze interconnesse e ciascuno è stato coinvolto nella vita personale e professionale degli altri in un rapporto di reciproco aiuto e di affetto. Whewell ha inventato l’idea della grande scienza come impresa collettiva, Herschel ha diffuso i concetti del moderno metodo scientifico con A preliminary discourse on the study of natural philosophy del 1831, Babbage ha gettato le basi del calcolo elettronico, disseminando il principio che ogni ricerca ha senso solo se basata su calcoli accurati, e Jones è stato cruciale nello stabilire un ponte tra discipline fisiche e sociali».