La ragnatela di telecamere che sorvegliano le vite di chi abita nelle grandi città produce una tale quantità di dati video da rendere assai difficile il trattamento dei dati stessi e quindi l’utilizzo in caso di necessità. Se ne occupano Paula Reinman e Aakanksha Chowdhery nell’articolo The Smart City Edge pubblicato sul blog della Marconi Society nel dicembre 2017, in cui è illustrato un metodo per estrapolare solo i dati rilevanti di ogni immagine/video e ottimizzare la ricerca (e quindi l’impiego delle risorse).
Ma la complessità e ambiguità delle procedure induce altri, come il noto scrittore di fantascienza Bruce Sterling, a uno scetticismo di fondo nei confronti delle città ipercablate e full wi-fi del nuovo millennio. Il titolo del suo intervento è piuttosto esplicito: Stop Saying ‘Smart Cities’. Lo ha pubblicato “The Atlantic” il 12 febbraio 2018.