Il panfilo che GM acquistò nel 1919 e ribattezzò Elettra era stato varato nel 1904 e portava il nome di Rovenska. Uno dei proprietari della nave – tra il 1910 e 1914 – fu Sir Max Waechter (1837-1924), uomo d’affari naturalizzato britannico con base a Richmond. Costui, al pari di GM, aveva un intuito anticipatore e una vocazione da autentico cosmopolita. Ne traccia un rapido profilo Nadia Migliorini nella sua tesi di laurea in Storia della Scienza “Guglielmo Marconi e l’Elettra – Mare Onde Radio”.
«Questo signore londinese, nativo di Stettino, che ora si trova in Polonia, ma che allora era parte della Germania, aveva elaborato un interessante piano teso a creare un governo europeo sovrannazionale, a ridurre le spese per gli armamenti e a liberalizzare i commerci, unificando le tariffe doganali. L’idea di Waechter era di far sì che l’Europa diventasse forte e unita come gli Stati Uniti, elevando la qualità della vita, le prospettive di lavoro e riducendo nello stesso tempo lo scontento sociale e il razzismo.
Con tali nobili propositi, Sir Max Waechter organizzò una crociera con il suo nuovo panfilo, il Rovenska, verso i porti balcanici e quelli di Grecia e Turchia, dove avrebbe esposto le sue proposte a sovrani, ambasciatori e uomini di stato. Non era un diplomatico in missione ufficiale, ma il fondato timore che la corsa agli armamenti e le molteplici tensioni sociali e politiche potessero portare ad una tragedia immane, spinse Waechter a tentare, con coraggio e immaginazione, di dare agli eventi una nuova e diversa via.
Forse Waechter era un visionario, ma la sua idea, risorta dalle ceneri di due conflitti disastrosi per l’Europa, sta lentamente dando dei frutti e fa piacere poter associare la nave di Guglielmo Marconi, già ricca di onori (se si riesce a dimenticare la sua fine immeritata e ingrata), anche ad altra nobile causa.»