«In seguito, nel XIX secolo, il vegetarianismo era diventato una dottrina che mirava alla rigenerazione dell’umanità. Insieme all’elettricità e alla telegrafia senza fili, il vegetarianismo era chiamato a illuminare il mondo dei bruti trasformandolo a poco a poco in un mondo di armonia. Tra i più famosi vegetariani degli ultimi due secoli c’era Adolf il Crucco. Nonostante la sua avversione per gli ebrei, Adolf non poteva fare a meno di condividere con loro la repulsione per la carne di maiale, di avvoltoio, di cammello.»
Patrik Ourednik, La fine del mondo sembra non sia arrivata, 2016 >>