Uniformità

«Questo rappresenta un rebus, perché in base al modello originale del Big Bang l’età dell’Universo al momento in cui la radiazione cosmica si è disgiunta dalla materia carica era troppo bassa perché la luce avesse il tempo di coprire anche solo l’1% della distanza in cielo. In altre parole, se si andasse indietro nel tempo e ci si chiedesse se la radiazione che finisce in queste parti distinte di cielo abbia mai potuto inviare o ricevere un segnale tra di esse, la risposta sarebbe negativa. Ma se tali regioni separate non hanno mai comunicato l’una con l’altra perché dovrebbero avere le stesse caratteristiche fisiche? Sarebbe come se voi e un migliaio di sconosciuti provenienti da diversi luoghi aventi diversi negozi e diversi giornali per ispirarvi, vi recaste in un teatro vestiti in modo identico. Se non avete mai avuto contatti reciproci o condiviso negozi sarebbe una bella coincidenza ritrovarsi tutti vestiti uguale. L’uniformità del cielo è ancora più notevole, dato che si presenta con la precisione di 1 su 10.000. E pare che l’Universo sia iniziato con più di 100.000 regioni non comunicanti fra loro.»

Lisa Randall, L’Universo invisibile, 2015 >>