Una dispensa della Federal Communications Commission degli Stati Uniti d’America ricorda che la sperimentazione sulla telefonia mobile risale ai primi anni Venti, quando sia la Marconi Company che i Bell Laboratories fecero test con apparecchiature radiotelefoniche montate su automobile. Ed è addirittura dell’agosto 1919 un articolo di Radio Amateur News in cui Alfred H. Grebe illustra il suo progetto/prototipo di radiotelefono per auto.
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Marconiville
Per due volte, nel 1917 e nel 1927, GM visitò il villaggio che portava il suo nome, situato nel borgo di Copiague, a circa 50 km da Manhattan. Alla guida della comunità c’era l’ingegnere Giovanni “John” Campagnoli. La storia di Marconiville, con numerose immagini d’epoca, è raccontata da Mary Cascone nel volume illustrato Copiague, edito da Arcadia Publishing nel 2010.
Piani per il mondo
Nell’ottimo sito Early Radio History è riportata una lunga intervista di Ivan Narodny a GM, pubblicata dal Technical World Magazine nell’ottobre 1912. Già dal titolo – Marconi’s Plans for the World – traspare un’inusuale disinvoltura dell’inventore, che sembra quasi anticipare il suo progressivo coinvolgimento, di lì a qualche anno, nella vita politica nazionale e internazionale.
Focus GM
L’Almanacco della Scienza, mensile dell’Ufficio Stampa del CNR, ha pubblicato un focus monografico dedicato a GM, con articoli di Marina Landolfi, Luisa De Biagi, Rita Bugliosi, Emanuele Guerrini, Maurizio Gentilini e un’intervista a Giovanni Paoloni.
Collegato al ricordo di GM è anche il video del mese.
Licenze
«Il controllo sulla trasmissione e la ricezione dei segnali radio spettava al ministero delle Poste, in virtù di una legge precedente che gli aveva affidato quello sui telegrafi. Il ministero prese molto sul serio le proprie responsabilità, limitando la concessione delle licenze fino agli inizi degli anni venti sulla base di un’effettiva utilità scientifica. Perfino la Marconi Company Continua a leggere
Dossier Marconi
Nel 2009, in occasione del centenario del conferimento del premio Nobel a GM, Università Bocconi pubblicò su MATEpristem un dossier dedicato in particolare al GM degli anni ’20-’30, quando diplomazia e politica divengono per lui occupazione quotidiana e spesso primaria (benché riesca, nel contempo, a portare avanti importanti esperimenti, fino agli ultimi mesi di vita).
Gli autori sono Mauro Comoglio, Marina Giannetto, Maria Grazia Ianniello, Margherita Martelli, Gabriella Nisticò e Giovanni Paoloni.
Marconi Italiana
La lunga storia della compagnia italiana, “sorella” minore della londinese Marconi’s Wireless, prende avvio agli inizi del Novecento e arriva quasi ai giorni nostri.
La sintetizza Roberto Tolaini in un testo scritto nel 2010 per storiaindustria.it
Primo amore
Edito a Milano dai Fratelli Treves nel 1928 a cura di Eugenio Giovannetti, Quand’amai la prima volta recita nel sottotitolo: “Confessioni dei più illustri contemporanei”.
Tra essi non poteva mancare GM, unitamente a Kipling, Pirandello, Croce, Clemenceau, Papini, d’Annunzio, Mussolini, Freud, Deledda, Puccini, Toscanini e molti altri.
Le loro dichiarazioni, raccolte da Giovannetti, possono non solo incuriosire ma fornire ai biografi alcuni dettagli poco conosciuti. Il libro fu ristampato da Garzanti nel 1944.
La voce di Giulio
Nel novembre scorso, un programma radiofonico dell’emittente canadese CBC dedicò quasi un’ora di trasmissione a GM.
Una lunga intervista a Marc Raboy (che aveva da poco pubblicato la sua biografia) è accompagnata da alcune registrazioni d’epoca. Tra esse un raro intervento di Giulio Marconi, che nel 1951 rievoca l’impresa transatlantica del padre.
Domenico e i bachi
Riprendendo un’inesattezza che si tramanda da decenni, il video dedicato a GM per la lodevole iniziativa promozionale “Bologna Stories” a un certo punto recita: «La famiglia lo sostiene e gli concede per gli esperimenti la soffitta della Villa, dove il nonno allevava i bachi da seta».
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Colombigramma
Sembra beffardo dedicare un “colombigramma” a GM, a colui cioè che aveva reso superfluo l’utilizzo dei piccioni viaggiatori. E invece traspare nelle poche righe inviate nel 1936 da Gabriele d’Annunzio al “mago” (così anche lui lo chiamava) non solo la profonda stima ma un affetto sincero, per nulla indebolito dalla rarità degli incontri.
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L’homme du siècle
Il 30 dicembre 1901 la prima pagina del quotidiano “La Presse” di Montréal è interamente occupata da un’intervista a GM curata da Trefflé Berthiaume. Il titolo è significativo: «Marconi: l’homme du siècle».
Poche settimane prima GM aveva realizzato la radiotrasmissione transatlantica e proprio nella regione canadese (Isola di Terranova) Continua a leggere
Cavi sottomarini
Nell’aprile 1929 fu creata la Cables & Wireless Ltd. (poi rinominata Cable & Wireless Ltd.) con lo scopo di far convivere e cooperare al meglio le due tecnologie, nell’interesse dell’Impero Britannico. Era il primo passo di una convergenza inevitabile, dopo un trentennio di aspri conflitti commerciali tra GM e le Società dei cavi.
Oggi è impensabile progettare qualcosa Continua a leggere
Passaporto 1915
Un’immagine del passaporto di GM al tempo della Grande Guerra (fonte: Marconi Calling).
L’impressionante quantità di timbri raffigura efficacemente una delle costanti della vita di GM, tanto in guerra quanto in pace: la mobilità, il frequente trasferirsi da un luogo all’altro.
Pirandello nomination
A differenza di molti artisti e scienziati che ricevettero il premio Nobel dopo numerose candidature, il grande drammaturgo Luigi Pirandello si guadagnò il premio per la letteratura alla prima occasione, nel 1934.
In quell’anno, fra l’altro, solo una persona lo aveva nominato, un altro premio Nobel italiano, ovvero GM.
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Orso Mario Corbino
Nacque due anni dopo e morì sei mesi prima.
La sua vita si svolse quasi in parallelo a quella di GM.
Corbino fu scienziato, manager, politico (due volte ministro).
Lo si ricorda soprattutto quale tutore ed eminenza grigia dei “ragazzi di via Panisperna”. Ma il suo acume e la sua esperienza in ambito di politica culturale furono un riferimento e un sostegno anche per GM.
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Surprising facts
Qualche giorno fa, il blog della Oxford University Press ha pubblicato un post su GM firmato Marc Raboy (l’autore della recentissima biografia marconiana).
I fatti elencati non sono tutti “sorprendenti” per un conoscitore di GM, ma offrono un’utile sintesi (e più di un motivo di curiosità) a chiunque si avvicini per la prima volta alla sua figura. >>
Fantomatico incontro
Secondo Nina Borisova, direttrice scientifica del Museo delle Comunicazioni di San Pietroburgo, l’incontro tra GM e Popov non avvenne mai. Borisova, che di recente ha fatto visita al Museo Marconi di Pontecchio, durante una lunga chiacchierata con Barbara Valotti ha sostenuto che le fonti in loro possesso non contemplano tale notizia.
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La parola di Marconi
Con intelligente iniziativa denominata 1914-1918: la guerra in prima pagina il Resto del Carlino e la Biblioteca digitale dell’Archiginnasio ripubblicano, giorno per giorno, il giornale pubblicato esattamente un secolo prima (il servizio è inoltre esteso ad alcune riviste). Ne il Resto del Carlino del 6 luglio 1916 è incluso un lungo articolo a firma F.N. che relaziona di un significativo intervento in senato di GM.
(segnalazione di Alex Giorgi)
L’affondamento dell’Elettra
Dopo l’8 settembre 1943, il panfilo Elettra fu requisito dalla Marina tedesca e attrezzato per funzioni di pattugliamento costiero. Alcuni mesi più tardi, il 22 gennaio 1944, fu attaccato da caccia bombardieri anglo-americani nella baia di Diklo, a nord di Zara. Le versioni di alcuni testimoni, però, non sono del tutto coincidenti, nemmeno a proposito della data di affondamento.
Di questo e di altro si occupa il saggio Elettra – La nave di GM, pubblicato nel 2000, disponibile in rete grazie al curatore Aldo Chierini.