«Lo storico britannico Arnold Toynbee, in un testo pubblicato nel 1973, spiegava che il percorso dell’umanità si era svolto in tre tappe successive.
Nel corso della prima, che corrisponde alla preistoria, le comunicazioni erano estremamente lente, ma i progressi della conoscenza andavano ancor più lentamente, sicché ogni novità aveva il tempo di propagarsi attraverso il mondo prima che sopraggiungesse un’altra novità; Continua a leggere
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Antenne UWB
È del 2015 l’edizione aggiornata dell’imponente The Art and Science of Ultrawideband Antennas, studio di Hans Schantz edito da Artech House che propone una trattazione completa dell’argomento (quasi 600 pagine), ivi inclusi una serie di capitoli che rievocano la storia delle antenne. Tra questi ultimi – inevitabilmente – uno è dedicato a GM.
Crociata magnetica
«Humboldt aveva a lungo indagato il fenomeno. Sulle Ande aveva scoperto l’equatore magnetico e durante il soggiorno forzato a Berlino nel 1806, quando l’esercito francese in Prussia gli aveva impedito di tornare a Parigi, lui e un collega avevano compiuto rilevazioni magnetiche a ogni ora del giorno – giorno e notte – un esperimento che poi aveva ripetuto al suo ritorno nel 1827. Continua a leggere
Coleford: monumento a GM
Il 25 dicembre 1944 nel campo di prigionia di Coleford (UK) s’inaugurò un monumento a GM edificato dai prigionieri italiani ivi ospitati. La storia di quella inusuale impresa è raccontata nel libro di Laura Porciani Da El Alamein a Marconi e sintetizzata in un articolo di Francesco Berio. Del campo e del monumento è stata recentemente elaborata una ricostruzione in video. >>
Connemara
Regione dell’Irlanda Occidentale, Contea di Galway. Nei pressi di Clifden – principale centro della regione – GM costruì una stazione radiotelegrafica per trasmissioni transoceaniche, che fu attivata nell’aprile del 1907. Quattro anni più tardi costruì una nuova stazione a circa sette miglia di distanza dalla prima, grazie alla quale perfezionò un sistema di trasmissione/ricezione non più solo alternata.
Lo racconta Amanda Crowley in “Vie Magazine”. >>
In alto mare
La Johns Hopkins University Press ha pubblicato nel 2013 Information at Sea di Timothy Wolters. Il libro prende in esame i sistemi di controllo e di comando utilizzati dalla Marina degli Stati Uniti nel periodo compreso tra la Guerra Civile e la Seconda Guerra Mondiale, sfatando tra l’altro il mito del tradizionale conservatorismo del settore («the Navy regularly listened, learned, and made intelligent decisions about integrating new communications and detection systems»).
Beam System e Ionosfera
«Le motivazioni di Marconi, però, e il suo rapporto con entrambi gli inquilini di Via Panisperna, Corbino e Antonio Lo Surdo, non erano affatto superficiali e avevano una solida base scientifica e professionale. Per comprenderla, è necessario rifarsi all’attività di Marconi dopo la prima guerra mondiale, e al secondo contributo rivoluzionario da lui dato alla nascita delle moderne telecomunicazioni Continua a leggere
Bottiglie di Leida
– Ma allora come fate a sapere tutte queste cose? – domandò perplesso Aleksandr.
– Che cosa difficile! Da Adamo ed Eva è sempre la stessa cosa, solo con qualche piccola variante. Quando conosci il carattere dei personaggi ne conosci anche le varianti. È una cosa che non può meravigliare uno che, come te, fa lo scrittore! Ecco, adesso salterai e ballerai come un pazzo per tre giorni, Continua a leggere
Da Faraday a Marconi
Nel 1994 la IET – Institution of Engineering and Technology ha pubblicato The Early History of Radio: from Faraday to Marconi.
L’autore è Gerald Garratt (1906-1989), per molti anni impegnato come dirigente presso il Museo della Scienza di Londra, in particolare con l’incarico di responsabile delle “Communication Collections”.
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Nobel per la fisica
«Alzi la mano chi conosce Nils Gustaf Dalén. Nessuno sicuramente ne ha mai sentito parlare. Eppure nel 1912 questo signore svedese fu insignito del premio Nobel per la fisica, già allora il più importante riconoscimento mondiale in campo scientifico. Si dirà: ben pochi degli scienziati che ricevono il Nobel sono noti al grande pubblico. Questo è vero, ma, oltre al fatto che Dalén è sconosciuto anche agli stessi fisici, Continua a leggere
The Marconigraph
Il sito AmericanRadioHistory.com è un’autentica miniera per chiunque s’interessi di wireless e di radio. Sei milioni di pagine on line, centinaia di riviste d’epoca specializzate, tra cui The Marconigraph, mensile illustrato edito dalla Marconi Company a partire dall’aprile 1911. Rinominata due anni più tardi “The Wireless World“ e poi “The Wireless World and Radio Review”, la pubblicazione ha una lunghissima storia, che ancora non si è interrotta.
Videotelefono
«“Pronto”, disse una voce roca, che faceva pensare alla segatura e a un ritrovo di vetturini, lei diede l’indirizzo e mise giù il telefono appena Eleanor entrò – aveva un mantello rosso e dorato con un velo argentato sui capelli. “Secondo te prima o poi saremo capaci di vedere le cose dall’altro capo del telefono?” disse Peggy, alzandosi.»
Virginia Woolf, Gli anni, 1937 >>
Il futuro nello spazio
La fantascienza ha reso familiari le immagini di equipaggi umani che viaggiano nello Spazio, all’interno o addirittura all’esterno del Sistema Solare. Nessuno o quasi, tuttavia, ritiene verosimili tali sviluppi. L’astronomo scozzese Chris Impey prova invece a indagare quali sono i limiti, gli impedimenti, gli ostacoli ma anche le fortissime motivazioni degli ipotetici viaggi spaziali. Uno scenario non più solo fantastico. >>
Da immigrato a inventore
Più volte GM ebbe a che fare con Mihajlo Idvorski Pupin (1858-1935), fisico americano di origine serba che si distinse come sperimentatore (noti, in particolare, i suoi contributi per la telefonia a grande distanza), come insegnante e come dirigente scientifico-culturale. In suo onore l’edificio dei Laboratori di Fisica della Columbia University prese il nome di “Pupin Hall”. Con il volume autobiografico From immigrant to inventor Michael Pupin vinse anche un Premio Pulitzer nel 1924.
Le mie invenzioni
«Nel cercare di fornire un resoconto organico e fedele delle mie attività, in questa serie di articoli che saranno presentati con il supporto dei redattori dell’“Electrical Experimenter” e che sono destinati innanzitutto ai nostri giovani lettori…»
L’anno è il 1919, l’autore è Nikola Telsa. Gli articoli vengono in seguito raccolti in volume, a comporre una sorta di autobiografia. >>
Titanic
«Più di ogni altra cosa, però, il Titanic segnò la fine di un generale senso di fiducia. Fino a quel momento, l’umanità riteneva di aver trovato la chiave di una vita sicura, metodica e civilizzata. Da cento anni il mondo occidentale viveva in pace. Da cento anni la tecnica continuava a progredire e sembrava che i benefici della pace e dell’industrializzazione fossero filtrati in modo soddisfacente attraverso la società. Continua a leggere
Piani per il mondo
Nell’ottimo sito Early Radio History è riportata una lunga intervista di Ivan Narodny a GM, pubblicata dal Technical World Magazine nell’ottobre 1912. Già dal titolo – Marconi’s Plans for the World – traspare un’inusuale disinvoltura dell’inventore, che sembra quasi anticipare il suo progressivo coinvolgimento, di lì a qualche anno, nella vita politica nazionale e internazionale.
Una radio straordinaria
È il titolo di uno dei più conosciuti racconti di John Cheever, in cui si narra di una giovane coppia americana, sul finire degli anni ’40, che scopre di avere in casa un apparecchio radiofonico assai particolare…
« […] Jim era troppo stanco per mostrare anche solo una parvenza di socievolezza e la cena non offrì alcun motivo di interesse per Irene, Continua a leggere
La nuova rivoluzione delle macchine
In un libro assai letto e discusso, pubblicato negli Stati Uniti tre anni fa, due economisti del MIT – Erik Brynjolfsson e Andrew McAfee – sostengono che è arrivato il momento di una nuova rivoluzione delle macchine, giacché i computer e gli altri strumenti digitali stanno trasformando il lavoro della mente tanto quanto il motore a vapore e i suoi discendenti trasformarono il lavoro delle braccia.
Dove sei?
«Immaginiamo che una persona ci chiami al telefono fisso e ci chieda: “Dove sei?” La risposta sarebbe stupita e scontata: “Dove vuoi che sia? Sono lì, dove mi chiami.”
Con il telefonino è tutta un’altra storia: si incomincia proprio chiedendo: “Dove sei”, visto che l’interlocutore può essere dappertutto.» >>