Nel 2011 fu insignito del riconoscimento di “Marconista del XXI secolo”. Ma è soprattutto nel XX secolo che Lodovico Gualandi si è prodigato per rendere pienamente merito a GM e respingere gli attacchi provenienti dalla Russia. L’accanimento contro la versione che attribuiva a Popov l’invenzione della radio lo ha accompagnato in decenni di studi marconiani, che risultano doppiamente istruttivi (sul versante storico e su quello della radiotecnica). A coronare una vita dedicata a GM, una decina d’anni fa pubblicò un “Dossier Marconi” nonché un libro che raccoglie le personali meditazioni sull’argomento “radio”. >>
Archivi categoria: libri, pagine, riviste
Scoperta e segreto
«Le scoperte nei fine settimana non sono meno valide e apprezzabili di quelle che si producano o si manifestino in uno qualsiasi degli altri giorni, i cosiddetti feriali. Nell’un caso come nell’altro, l’autore della scoperta informerà dell’accaduto gli assistenti, se questi stavano facendo gli straordinari, o la famiglia, se ce l’aveva lì vicino, in mancanza dello champagne si è brindato all’avvenimento con la bottiglia di spumante che aspettava in frigorifero il suo giorno, si sono rivolti e ricevuti i complimenti, si sono annotati i dati per il brevetto, e la vita, imperturbabile, ha proseguito, dopo aver dimostrato una volta ancora che l’ispirazione, il talento o il caso non scelgono, per manifestarsi, né giorni né luoghi. Continua a leggere
L’abdicazione
«Non ricordavamo come fosse il mondo in tempo di pace e Gioia aveva conosciuto solo la realtà della guerra. Questo stato di cose ci pareva del tutto normale. Una sera (so adesso che era il 5 novembre 1918) mio padre mi chiamò e io corsi subito all’ultimo piano. Entrai senza far rumore ed egli mi fece cenno di stare zitta. Aveva la cuffia alle orecchie e dalla sua espressione era evidente che stava ascoltando qualcosa di importante. Un paio di minuti dopo si alzò tenendo in mano una striscia di carta, gli brillavano gli occhi. “Il Kaiser – disse – ha abdicato”. In tutta Roma lo sapevano soltanto, in quel momento, Guglielmo Marconi e la sua bambina di dieci anni.»
Degna Marconi Paresce, Marconi, mio padre, 1962 (1993) >>
L’armistizio
La mattina dell’11 novembre 1918 l’intera Europa e mezzo mondo erano in spasmodica attesa: la Germania doveva accettare o meno le condizioni di resa proposte dagli Alleati e dagli Stati Uniti 72 ore prima. Tre stazioni wireless funzionarono da centri di comunicazione: quella della Torre Eiffel, a Parigi, dove si trovavano il maresciallo Ferdinand Foch e i delegati tedeschi; quella di Spa, per l’Alto Comando militare tedesco; e quella della Marconi House, a Londra, che operava per conto dell’Ammiragliato britannico. Quando infine il messaggio che poneva termine alla Grande Guerra fu trasmesso da Spa a Parigi, nel giro di pochi minuti rimbalzò a Londra e di lì in tutto il mondo. Continua a leggere
The Game
La riflessione sulle nuove tecnologie e sui modi in cui si è determinato l’habitat contemporaneo è da alcuni anni un sottogenere letterario, con migliaia di titoli pubblicati nelle più svariate lingue. Di fronte a tale sovrabbondanza il rischio è di perdersi o di scoraggiarsi. Ma alcuni testi, per la qualità dell’autore e la non superficialità dell’analisi, vanno presi in considerazione, a prescindere dal fatto che se ne condividano o meno le tesi. Uno di essi è senz’altro il recente The Game di Alessandro Baricco.
Expo 1900
«Ben 50 milioni provenienti da tutto il mondo furono i visitatori dell’Esposizione parigina, dove poterono ammirare, come scriveva la Guida Hachette, “i meravigliosi progressi delle arti e dell’industria alla fine del XIX secolo e all’alba del XX”. “L’Esposizione del 1900 mondiale e universale è il magnifico risultato, il bilancio straordinario di un intero secolo, il più fecondo di scoperte, il più prodigioso nelle scienze che hanno rivoluzionato l’ordine economico dell’Universo. Continua a leggere
Strano congegno
«La prima volta che Marcos Rodríguez Pantoja sentì delle voci alla radio, si spaventò. Pensò: “Caspita, quella gente dev’essere lì da un sacco di tempo!”. Era il 1966, e Rodríguez si era svegliato da un pisolino sentendo quelle voci. La conversazione veniva da una piccola scatola di legno. Si alzò e si avvicinò a quello strano congegno. Non c’era una porta, uno sportello, neanche una piccola fessura sulla superficie. Niente. Quelle persone erano intrappolate lì dentro. Continua a leggere
Tenda Rossa
Venerdì 19 ottobre a Chiavari, presso l’Aula Magna della Scuola Telecomunicazioni FF.AA., si tiene il convegno “Il Dirigibile Italia. 90 anni dalla Tenda Rossa”. Tra i relatori Claudio Sicolo, che parlerà de La Regia Marina e l’introduzione della radiotelegrafia ad onde corte nella spedizione del dirigibile Italia – il ruolo di GM tra leggenda e verità. Sicolo si è già recentemente occupato dell’argomento nel saggio pubblicato da Sandit Le onde smarrite della Tenda Rossa. Al termine del convegno visita guidata al Museo Marinaro di Chiavari.
Le parole nell’aria
Da alcune settimane è in libreria il romanzo di Bernie McGill Le parole nell’aria (titolo originale “The Watch House”). Ambientato nell’Irlanda di fine Ottocento, narra dell’incontro tra una giovane isolana e un collaboratore di GM, a cui segue un progressivo coinvolgimento della ragazza negli esperimenti radiotelegrafici.
McGill, secondo la critica, fonde con ammirevole sensibilità la vicenda personale e quella scientifico-sperimentale e realizza un’opera coinvolgente e poetica.
Un mondo di armonia
«In seguito, nel XIX secolo, il vegetarianismo era diventato una dottrina che mirava alla rigenerazione dell’umanità. Insieme all’elettricità e alla telegrafia senza fili, il vegetarianismo era chiamato a illuminare il mondo dei bruti trasformandolo a poco a poco in un mondo di armonia. Tra i più famosi vegetariani degli ultimi due secoli c’era Adolf il Crucco. Nonostante la sua avversione per gli ebrei, Adolf non poteva fare a meno di condividere con loro la repulsione per la carne di maiale, di avvoltoio, di cammello.»
Patrik Ourednik, La fine del mondo sembra non sia arrivata, 2016 >>
Dall’Australia
È noto il cosmopolitismo di GM, che operò in tutti e cinque i continenti. Non sorprende quindi che, con una certa regolarità, giungano al Museo Marconi persone provenienti da terre molto lontane. Qualche mese fa l’australiano Steve Ahern, dopo aver visitato Villa Griffone (che lui erroneamente indica con la “i” finale: Griffoni), ha compilato un esauriente resoconto del suo “pellegrinaggio” nel luogo di nascita della Radio. >>
Ahern è un esperto di broadcasting e ha pubblicato un fortunato libro sulla radiofonia in epoca digitale.
Monte Radar
«Monte Radar era un luogo misterioso. Il picco scosceso, che un tempo non aveva nome, fu chiamato così a causa della grande antenna parabolica montata sulla sommità. In realtà, chiunque avesse un minimo di buonsenso sapeva che non si trattava affatto di un’antenna radar; sebbene ogni giorno fosse orientata in maniera diversa, essa non si muoveva mai in modo continuo. E quando soffiava il vento, il disco emetteva un ululato che si sentiva anche in lontananza.
Continua a leggere
Marconiphone e microonde
«La storia ci racconta come presso la Compagnia Scientifica Marconi Co. di Londra, nella sezione Telegrafi Senza Fili, subito dopo la Prima Guerra Mondiale si cominciarono a costruire ricevitori a livello artigianale, principalmente per il mercato amatoriale. Nel 1922 a Chelmsford venne creato uno specifico dipartimento di produzione, chiamato Marconiphone, affiliato alla Marconi Co. Il piccolo dipartimento Marconiphone acquisisce nel 1925 la Compagnia Telefonica Sterling, Continua a leggere
Pianeta Diamante
«Il più grande diamante finora scoperto si trova nella Via Lattea, nella costellazione della Coda del Serpente, dove orbita una stella pulsar chiamata PSRJ1719-1438. È un pianeta a tutti gli effetti, le cui dimensioni superano di cinque volte quelle della Terra. Al confronto, i nostri diamanti sono lillipuziani. Quello più grande finora trovato ha le dimensioni di una palla da calcio. Estratto dalla miniera di Cullinan in Sudafrica, Continua a leggere
La Grande Guerra segreta
Viene presentato sabato 12 maggio al Salone Internazionale del Libro di Torino il volume di Cosmo Colavito e Filippo Cappellano La Grande Guerra segreta sul fronte italiano (1915-1918), edito dall’Ufficio Storico dello Stato Maggiore della Difesa. Si tratta di un aggiornato studio sulla evoluzione del Servizio Informazioni dell’Esercito italiano durante il quadriennio bellico, con nuovi importanti contributi frutto di un’ampia ricerca archivistica. Un “dietro le quinte” che riguardò, direttamente o indirettamente, anche GM.
Uniformità
«Questo rappresenta un rebus, perché in base al modello originale del Big Bang l’età dell’Universo al momento in cui la radiazione cosmica si è disgiunta dalla materia carica era troppo bassa perché la luce avesse il tempo di coprire anche solo l’1% della distanza in cielo. In altre parole, se si andasse indietro nel tempo e ci si chiedesse se la radiazione che finisce in queste parti distinte di cielo abbia mai potuto inviare o ricevere un segnale tra di esse, la risposta sarebbe negativa. Continua a leggere
Radio accese
«Comprammo una casa in Imo Street, non lontano dal complesso in cui vivevamo. Al momento dell’acquisto era senza recinzione, ma prima di traslocare la facemmo costruire. Un muro più alto del tetto, con i rotoli di filo spinato in cima. Le rapine a mano armata erano diventate abituali in tutto il paese, e ovunque in città spuntavano muri di cinta, a volte più alti di quelli che circondavano le prigioni. Ormai quasi tutti i quartieri Continua a leggere
Come Bill Gates
«Certo, non è facile il parallelo tra la maestosa Villa Griffone, alle porte di Bologna, e il garage di Albuquerque dove la leggenda vuole sia nata la Microsoft di Bill Gates. Ma se mettete da parte le dimensioni del villone della famiglia Marconi, dove il giovane Marconi fece partire il primo impulso radio dalla sua trappola di rame e manovelle, l’accostamento vi rivelerà gli sbalorditivi déja vu della Storia. Il padre del telegrafo senza fili non era ingegnere (anche se aveva solide basi teoriche) quando riuscì a cambiare la storia del XX secolo, Continua a leggere
Tempo GPS
«La relatività generale ha un’altra importante conseguenza, strettamente connessa allo spostamento verso il rosso: la “dilatazione gravitazionale del tempo”. Abbiamo visto che, secondo la relatività ristretta, un orologio in moto rallenta. La relatività generale prevede che un fenomeno simile si verifichi a causa della gravità e cioè che un orologio soggetto a un campo gravitazionale rallenti. Continua a leggere
Prime intercettazioni
Anni fa il periodico Storia Militare (n. 106, luglio 2002) pubblicò uno studio di Filippo Cappellano – Il Servizio Radiotelegrafico e intercettazioni del Regio Esercito nel 1915-1918 – che fornisce riscontri numerosi e precisi a proposito degli “esordi” del wireless in campo bellico, riferendosi in particolare alla situazione italiana e quindi anche alla diretta partecipazione di GM all’allestimento del nuovo servizio.