Archivi categoria: bio

Blaserna

«Mi consenta il Senato di esprimere il mio rammarico per la morte del senatore Blaserna al quale ero legato da anni da sincera amicizia e verso il quale nutrivo anche sentimenti di profonda riconoscenza. Molti colleghi hanno già ricordato le alte benemerenze scientifiche del nostro passato collega e Vicepresidente, io ricorderò solo che egli non mancò mai di offrire il suo incoraggiamento, il suo interessamento, direi la sua protezione, in special modo ai giovani che si dedicavano alla soluzione di problemi della scienza applicata, o a qualsiasi iniziativa che potesse accrescere il prestigio scientifico dell’Italia. Continua a leggere

Oldman

Nella sezione Hall of Fame del sito “Oldman” dedicato alle «pratiche, conoscenze e tecnologie radioamatoriali» sono presenti alcuni profili biografici, tra cui una dettagliata cronologia relativa a GM, vero nume tutelare dei radioamatori. Non tutto è preciso (cfr. la data di morte), ma nel complesso si tratta di una buona scheda informativa. Il sito ha ormai oltre quindici anni, è curato da IW2GJQ ed è aperto a continui aggiornamenti. Un’interessante fonte di notizie e delucidazioni – anche per chi non radiotrasmette. >>

Prima radiotrasmissione transatlantica

«Quanti dubitarono che nell’isola di Terranova Marconi avesse potuto raccogliere un segnale trasmesso da Poldhu in Cornovaglia, a 3400 chilometri, su un’onda della lunghezza di 1800 metri, non avevano tutti i torti. A suo dire i tre punti della lettera “S” ricevuti ripetutamente per un paio di giorni erano chiarissimi, ma molto deboli; infatti furono uditi in cuffia, utilizzando il sensibilissimo coherer a goccia di mercurio costruito alla Spezia nei laboratori della Regia Marina.
Quanto all’antenna, essa era rappresentata da un conduttore di 120 metri di lunghezza appeso ad un cervo volante. Continua a leggere

Canadian Marconi Company

Il legame tra GM e il Canada è un legame profondo e duraturo, soprattutto a partire dalla prima radiotrasmissione transatlantica. La compagnia canadese, nata pochi mesi dopo, fu una delle più attive tra le numerose “Marconi” extraeuropee che proliferarono nel corso dei decenni. Gli attuali operatori nel campo del wireless, in Canada, sono consapevoli e fieri di tale discendenza più o meno diretta, tant’è che alla Ultra Electronics TCS di Montréal hanno prodotto un documento di 36 pagine che sintetizza la lunga vicenda canadese di GM e della sua Compagnia. >>

Teylers Museum

Ha sede ad Haarlem (Olanda) il “museo delle meraviglie”, un elegantissimo edificio che ospita la più antica struttura espositiva dei Paesi Bassi (1784). Benché molto meno esteso di alcuni grandi musei d’Europa, il Teylers è rinomato perché propone al visitatore un’autentica esperienza estetica e una notevole varietà di approcci conoscitivi. È significativo che anche qui sia ricordata la radiotelegrafia, con la riproduzione di un trasmettitore e di un ricevitore che addirittura – secondo Fons Bleijendaal – furono utilizzati dallo stesso GM nel 1899 durante una dimostrazione nella sala di lettura del Museo. >>

Radiomarconi

Fino a non molti anni fa, cercando in rete notizie su GM, non si trovava gran che, soprattutto in lingua italiana. A partire dal centenario della radio (1995), ha ovviato all’inconveniente il sito realizzato dal Comitato Guglielmo Marconi International, che per una quindicina d’anni ha messo a disposizione dell’appassionato o del curioso una vasta raccolta di scritti, documenti, immagini. Organizzato per tematiche e ad accumulo, senza cioè una schema preordinato, il sito – da qualche tempo inattivo – è tuttora consultabile e fornisce ampio materiale su GM e la radio. >>

Musica oltreoceano

Un breve saggio di Cary O’Dell rammenta una data poco citata da chi studia storia della radio: 14 marzo 1925. È il giorno in cui un concerto di musica classica fu trasmesso in diretta dall’Hotel Savoy di Londra fino all’altra sponda dell’Atlantico, per essere ricevuto e ascoltato in diverse città degli Stati Uniti d’America. Si tratta del primo collegamento in radiodiffusione tra due nazioni divise dall’Oceano. O’Dell fornisce alcuni dati tecnici, leggendo i quali un esperto di GM è sicuramente attratto dal nome di una delle stazioni: Chelmsford. >>

Ballybunion

In Irlanda, nella contea di Kerry, la Compagnia Marconi impiantò una stazione radio per trasmissioni sperimentali. Dalla stazione Marconi di Ballybunion, tra l’altro, partì il primo radiosegnale telefonico transoceanico della storia, il 19 marzo 1919, che fu ricevuto in Canada, a Louisburg, Cape Breton, Nova Scotia. Nei giorni scorsi si è celebrato il centenario dell’evento.
Una preziosa nota informativa sulla stazione fu redatta da John J O’Carroll, radioamatore a lungo operante a Ballybunion. >>

Veduta del Griffone

Appartiene alle Collezioni di Genus Bononiae un bel disegno di Rodolfo Fantuzzi (1781-1832) che ritrae Villa Griffone agli inizi del XIX secolo, quando ancora non si era messa mano all’ampliamento con la costruzione delle due ali laterali (1852) né era stato edificato il mausoleo che ospita la salma di GM (1941).
Dal 1855 la villa fu proprietà del padre di GM, Giuseppe. Alla morte di costui (1904) passò a GM. Alla morte di GM (1937), dopo trattative separate con gli eredi, passò allo Stato italiano. >>

BIS

«Questa grana della Banca di Sconto è una faccenda seria, ma non così grave come certa gente sembra ritenere. Dalle informazioni che ho potrebbe andare a posto nel giro di qualche mese. Pare che tutto sia stato provocato da manovre della Banca Commerciale, e da voci originate in Germania. In ogni caso, io ho scritto, come tu sai, dando le mie dimissioni il 30 agosto scorso, e la questione non mi riguarda granché, ma la Compagnia ha un bel po’ di denaro nella Banca.»
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Engish e Braun

Il primitivo trait d’union tra GM e Karl Ferdinand Braun, che condivisero il Premio Nobel per la Fisica nel 1909, potrebbe essere un giovane elettricista di Vevey, Gustav Engish, che nel 1897 a Salvan fece esperimenti di radiotelegrafia (con buona probabilità è lui il personaggio inopinatamente confuso con GM). Secondo gli studi di Florian Hars, una serie di passaggi e intermediari conducono fino a Braun e addirittura suggeriscono che la circostanza fece scattare in Braun un interesse attivo per la radiotelegrafia. Una ricostruzione sintetica della complessa vicenda si trova in ETHW. >>

Cervelli in fuga

Anche la Rai contribuisce a mantenere vivo un falso luogo comune a proposito del suo fondatore. Nell’episodio n. 5122 di “Un posto al sole” (Rai3) andato in onda lo scorso 13 novembre, uno dei protagonisti afferma: «Marconi inventò la radio ma fu anche l’inventore dei cervelli in fuga».
Nonostante la sagacia degli autori e il clima semischerzoso della scena, si deve purtroppo constatare che non ci si è trattenuti dal giocarsi la carta più ovvia (giornalisticamente parlando), quando invece è noto che GM smentì più volte di persona l’interpretazione della “fuga”, chiarendo che all’inizio del 1896 si era recato a Londra perché la riteneva la destinazione più adeguata e non perché non aveva trovato udienza in Italia.

L’abdicazione

«Non ricordavamo come fosse il mondo in tempo di pace e Gioia aveva conosciuto solo la realtà della guerra. Questo stato di cose ci pareva del tutto normale. Una sera (so adesso che era il 5 novembre 1918) mio padre mi chiamò e io corsi subito all’ultimo piano. Entrai senza far rumore ed egli mi fece cenno di stare zitta. Aveva la cuffia alle orecchie e dalla sua espressione era evidente che stava ascoltando qualcosa di importante. Un paio di minuti dopo si alzò tenendo in mano una striscia di carta, gli brillavano gli occhi. “Il Kaiser – disse – ha abdicato”. In tutta Roma lo sapevano soltanto, in quel momento, Guglielmo Marconi e la sua bambina di dieci anni.»

Degna Marconi Paresce, Marconi, mio padre, 1962 (1993) >>

Fratello maggiore

L’A.R.I. Associazione Radioamatori Italiani (fino al 1977 Associazione Radiotecnica Italiana) venne fondata nel 1927 da Ernesto Montù. GM ne fu presidente onorario per dieci anni (1927-1937). Tale carica potrebbe confondersi tra le molte conferitegli negli anni ’20 e ’30, ma ha invece un significato preciso. GM coltivò infatti un rapporto privilegiato con i radioamatori fin dal loro apparire, nei primi anni del secolo, probabilmente perché era e si sentiva una sorta di capostipite, di fratello maggiore: il giovane «dilettante di elettricità» che, provando e riprovando, aveva ideato un nuovo metodo per comunicare a distanza.

Cesare Bardeloni

L’ingegnere Cesare Bardeloni (1872-1933) fu un autentico specialista delle applicazioni radio in ambito militare. Collaborò strettamente con GM nel periodo della prima guerra mondiale, lavorando a diversi progetti, tra cui un “Epuratore” che prese il suo nome. Fece carriera nell’Arma del Genio, congedandosi con il grado di generale di brigata. Fu membro del CNR e ricevette numerosi riconoscimenti pubblici.
Una nota sul sito di Carlo Bramanti fornisce utili informazioni. >>

Crockhaven

In parziale polemica con alcune affermazioni di Raboy, sulle colonne del “Southern Star” di quasi un anno fa si rievocava la presenza di GM nel West Cork irlandese (1901) e si manifestava l’orgoglio dell’odierna comunità per aver ospitato un esperimento di così grande importanza. Un sentimento che si è materializzato nell’opera scultorea di Susan O’Toole, dove tuttavia – stando all’immagine – si fatica a cogliere qualcosa di GM e della sua impresa. >>

Nel Biografico Treccani

Fra i 30.000 profili del Dizionario Biografico degli Italiani compare anche quello di GM, che fu tra l’altro Presidente dell’Istituto dell’Enciclopedia Italiana. La ciclopica impresa del Biografico, concepita negli anni Venti, ha preso il via nel 1961 e ha prodotto fino ad oggi 90 volumi. La voce che riguarda GM è opera di Maria Grazia Ianniello ed è pubblicata nel volume 69. >>
(Tra le varie schede su GM nell’arcipelago Treccani ce n’è anche una, breve e un po’ distratta, in cui si legge che GM nacque a Livorno.)

Guerra anglo-boera

Il primo utilizzo del wireless a scopi bellici risale al biennio 1899-1900, in occasione del secondo conflitto anglo-boero in Sudafrica. Soltanto da pochi anni GM sperimenta il suo sistema, eppure l’esercito britannico gli commissiona un certo numero di apparati, che poi vengono utilizzati con successo dalla Royal Navy. Lo racconta Tim Wander nell’introduzione al suo studio Wireless Goes to War. Fu l’esordio della telegrafia senza fili in zona di guerra – un argomento che tormentò GM per tutta la vita, diviso tra l’innato pragmatismo e la concezione del wireless come straordinario veicolo di pace e prosperità.

Per Marchi

Scritta a Roma il 12 luglio 1932 su carta intestata della Reale Accademia d’Italia, una lettera indirizzata a don Francesco Negrini, parroco di Calderara di Reno (Bologna), testimonia quanto GM avesse a cuore il sodale dei suoi primi esperimenti.
(segnalazione di Renzo Piana)
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A bordo dell’Elettra

L’edizione di Genova de “la Repubblica” di ieri presenta un articolo firmato da Marco Ferrari in cui si racconta di Bernardo Ratti, che per circa un triennio fece parte dell’equipaggio del panfilo Elettra e che quindi si trovò in diverse occasioni a contatto diretto con GM. I ricordi di Ratti, riferiti dal nipote, confermano l’impressione (che si ricava da varie fonti) di un GM molto amabile e cortese nei confronti dei sottoposti, pur non dimentico della sua posizione e del suo prestigio. >>