Monte Ceneri

In Ticino vanno fieri del fatto che Radio Monte Ceneri, nel cuore dell’Europa infestata dal nazifascismo, svolse dal 1932/33 l’importante funzione di unica “radio libera” in lingua italiana.
Proprio accanto al sito della storica antenna è aperto dal 2001 un Museo della Radio, il cui slogan – “da Marconi al digitale” – promette un istruttivo percorso sulla nascita e lo sviluppo della radiodiffusione. >>

Onde corte

«E allora la troverò da sola» dissi. «In questa città vive un milione di persone, e in tutto il paese diversi milioni. Non ho in mano altra prova che un minuscolo straccio viola. Non ho mai visto la sua fotografia, non ne conosco il nome. Eppure io so, con la certezza del rabdomante che sente la presenza dell’acqua anche in una pianura sconfinata, con la sicurezza del cercatore di metalli, che arresta di colpo il suo passo perché sente che lì, proprio sotto i suoi piedi, si trovano quei preziosi minerali… so con una sicurezza altrettanto grande che troverò questa persona – o il suo fantasma – per colpa della quale non posso essere felice. Non ci crede?»
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Lettura digitale

I ventenni cambiano fonte d’informazione 27 volte in un’ora e controllano lo smartphone da 150 a 200 volte al giorno. In media, ognuna delle operazioni non li impegna oltre i due minuti. Una quantità spropositata di informazioni arriva ogni giorno al loro cervello tramite un dispositivo (computer, tablet, smartphone). Forse è per questo che la lettura digitale non ha ancora del tutto scalzato la lettura tradizionale su carta. Ovvero: quando si tratta di leggere un testo per diletto e spesso anche per motivi di studio o di approfondimento, la forma “libro” continua a esercitare una forte attrattiva anche sulle ultime generazioni, come se un istinto avvertisse che ci sono testi che vanno letti in modo diverso.
L’argomento è al centro del saggio di Maryanne Wolf Lettore, vieni a casa. Dalla intelligente recensione di Doug Lemov – Forgetting How to Read – sono tratti i dati sopra riportati.

Servizi Marconi

Per ditte che operano nel settore delle telecomunicazioni (in particolare wireless, radio, reti) è quasi un “dovere” prendere almeno in considerazione l’idea che nell’intestazione o nel logo compaia un riferimento a GM. Alcune ne hanno addirittura il “diritto”, come la Laboratori Guglielmo Marconi, nata da una costola della Fondazione Marconi e poi trasformatasi e notevolmente sviluppatasi in perfetta autonomia. Sempre in Emilia-Romagna è attiva la società consortile TLC Marconi, con ben quattro sedi. Ma il nome di GM, uno dei primi scienziati intercontinentali, può facilmente comparire anche oltreconfine: è il caso, per esempio, della Marconi, piattaforma che si occupa di proprietà intellettuale e brevetti collegati in vario modo alle tlc.

Dipendenza dalle storie

«To understand something, you need to know its history. Right? Wrong, says Alex Rosenberg in How History Gets Things Wrong. Feeling especially well-informed after reading a book of popular history on the best-seller list? Don’t. Narrative history is always, always wrong. It’s not just incomplete or inaccurate but deeply wrong, as wrong as Ptolemaic astronomy. We no longer believe that the earth is the center of the universe. Why do we still believe in historical narrative? Our attachment to history as a vehicle for understanding has a long Darwinian pedigree and a genetic basis. Our love of stories is hard-wired. Neuroscience reveals that human evolution shaped a tool useful for survival into a defective theory of human nature.»

Teylers Museum

Ha sede ad Haarlem (Olanda) il “museo delle meraviglie”, un elegantissimo edificio che ospita la più antica struttura espositiva dei Paesi Bassi (1784). Benché molto meno esteso di alcuni grandi musei d’Europa, il Teylers è rinomato perché propone al visitatore un’autentica esperienza estetica e una notevole varietà di approcci conoscitivi. È significativo che anche qui sia ricordata la radiotelegrafia, con la riproduzione di un trasmettitore e di un ricevitore che addirittura – secondo Fons Bleijendaal – furono utilizzati dallo stesso GM nel 1899 durante una dimostrazione nella sala di lettura del Museo. >>

Radiomarconi

Fino a non molti anni fa, cercando in rete notizie su GM, non si trovava gran che, soprattutto in lingua italiana. A partire dal centenario della radio (1995), ha ovviato all’inconveniente il sito realizzato dal Comitato Guglielmo Marconi International, che per una quindicina d’anni ha messo a disposizione dell’appassionato o del curioso una vasta raccolta di scritti, documenti, immagini. Organizzato per tematiche e ad accumulo, senza cioè una schema preordinato, il sito – da qualche tempo inattivo – è tuttora consultabile e fornisce ampio materiale su GM e la radio. >>

Sons of Italy

A testimonianza della popolarità internazionale raggiunta in vita da GM (popolarità in buona parte perdurante), la sconfinata onomastica a lui riferita si estende a settori e istituzioni che nulla hanno a che vedere con la radiotelegrafia. È intitolato a GM, per esempio, il premio più importante attribuito ogni due anni dall’Order Sons and Daughters of Italy in America. Recentemente sono state definite le candidature per il 2019. La premiazione avrà luogo in agosto durante la Convenzione nazionale che si tiene a San Antonio. >>

Rectenne

Nel festoso proliferare di neologismi tecnologici spicca la “rectenna” ovvero l’antenna rettificante, che ha la funzione di trasformare in energia elettrica le onde elettromagnetiche. Fino a poco tempo fa i tentativi in tal senso non fornivano risultati sicuri, ma ora alcuni ricercatori del MIT e dell’Università di Madrid, intervenendo sulla scelta e sull’utilizzo dei materiali semiconduttori, hanno realizzato le prime vere rectenne. L’impiego immediato riguarda la ricarica a distanza di piccoli dispositivi mobili (come gli smartphones); in prospettiva, tuttavia, si ritiene che i settori e i modi di impiego saranno numerosi. AlcunI dettagli in un articolo del magazine digitale di Fastweb. >>

Musei del Telefono

Nonostante Meucci e nonostante l’odierna onnipresenza dei telefoni mobili, in Italia non esiste un vero e proprio “museo del telefono”. Nel corso degli anni alcune collezioni, per riempire parzialmente il vuoto, hanno preso la forma di museo.
Il più noto si trova a San Marcello, in provincia di Ancona, con parecchi pezzi d’epoca che ripercorrono storia e sviluppo della telefonia. Recenti nuove acquisizioni e risistemazioni promettono di elevarne progressivamente l’interesse. >>
Un nuovo museo del telefono si è inaugurato inoltre, nel febbraio di quest’anno, ad Airola, in provincia di Benevento. Anche in esso particolare attenzione è riservata alla storia della comunicazione a distanza, con riferimenti d’obbligo alla radiotelegrafia e all’immancabile GM – il principale “indiziato” ogni volta che s’indaga sui campi (elettromagnetici). >>

Faggin e WALT

La strada che conduce alle invenzioni è lastricata da un gran numero di progetti abortiti, tentativi falliti, rinunce o rimandi o cambi di percorso. Ne è testimone Federico Faggin, uno dei grandi innovatori di fine XX secolo, che racconta al “Corriere della Sera” il suo incontro con Steve Jobs. >>
Sempre a proposito di Apple e di touchscreen: già nel 1993 era pronto il Wizzy Active Lifestyle Telephone (WALT), un prototipo di alcuni degli attuali dispositivi che cominciano con la “i” minuscola. Il progetto fu accantonato e i più non ne seppero nulla o quasi. In questi giorni Sonny Dickson ha pubblicato un video che lo mostra in funzione. >>

Jahrestage

«Maestro alla scuola Hermann Göring di Jerichow. Studioso di storia patria e già pretendente alla mano di Lisbeth Papenbrock, se si deve credere a quel che dice Peter Wulff. Insomma, bisogna crederci senza averlo visto, e Ottje avrà sfogato nei confronti della bimba di Cresspahl non solo i suoi ricordi, anche i suoi problemi d’alcolismo. Stoffregen che nell’ora di musica accennava al pianoforte le prime quattro note di una sinfonia di Beethoven, il segnale della British Broadcasting Corporation, e poi chiedeva alla classe chi conosceva questa sequenza di suoni. E fu la bimba di Cresspahl ad alzare la mano.
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Storia della radio e della televisione in Italia

«È possibile fare la storia di ciò che è stato “scritto nel vento”? Di ciò che è stato prodotto per essere ascoltato e osservato distrattamente, nel corso della giornata, durante le occupazioni domestiche, nel tempo libero, nelle ore del riposo e dello svago? È possibile fare la storia della “cosa” più effimera e labile che esista, diffusa nello spazio dalle onde elettromagnetiche, che prende forma nell’immaterialità del suono e dell’immagine, che sparisce giorno dopo giorno risucchiata dalla voracità insaziabile di milioni di consumatori i quali, Continua a leggere

Can you hear me?

Il Cherenkov Telescope Array (CTA), frutto della collaborazione dell’intera comunità astrofisica mondiale (1000 scienziati da 25 Paesi), è un progetto per la realizzazione di due grandi osservatori astronomici (in Cile e nelle Canarie) allo scopo di studiare il Cosmo attraverso i raggi gamma ad altissima energia. A Las Palmas qualche mese fa è stato inaugurato il primo telescopio. L’attivazione completa è prevista per il 2025.
Il CTA ha organizzato il suo primo “Science Symposium” che si terrà a Bologna tra il 6 e il 9 maggio e include una serata aperta al pubblico con l’intervento di due Nobel per la fisica. >>

Donne in Antartide

Poco più di un anno fa, una spedizione di 80 scienziate (provenienti da una quindicina di Paesi) ha trascorso quasi un mese al Polo Sud per studiare da vicino una delle aree più implicate dai fenomeni che si ritengono connessi al rapido cambiamento climatico globale.
Un’avventura dal duplice obiettivo, perché valorizza finalmente il contributo femminile alla ricerca scientifica. Tra le partecipanti la docente cesenate Elena Joli, intervistata per “la Repubblica” da Marcello Radighieri. >>

Il selvaggio

«Mio padre si domandava come facessero gli aerei a volare. Mia madre si domandava se le onde della televisione, le immagini dei notiziari e degli annunciatori e delle partite di calcio le trapassassero il corpo e rimanessero intrappolate nelle sue cellule.
Mio padre si domandava quanto di animale rimanesse in un pallone da calcio cucito con pezzi di cuoio. Mia madre si domandava quanto di animale rimanesse nella specie umana.
Mio padre si domandava come avessero fatto a dominare l’energia elettrica tanto da accendere un fuoco. Mia madre si domandava come potesse un motore di automobile controllare le esplosioni di benzina e far girare le ruote. Continua a leggere

Musica oltreoceano

Un breve saggio di Cary O’Dell rammenta una data poco citata da chi studia storia della radio: 14 marzo 1925. È il giorno in cui un concerto di musica classica fu trasmesso in diretta dall’Hotel Savoy di Londra fino all’altra sponda dell’Atlantico, per essere ricevuto e ascoltato in diverse città degli Stati Uniti d’America. Si tratta del primo collegamento in radiodiffusione tra due nazioni divise dall’Oceano. O’Dell fornisce alcuni dati tecnici, leggendo i quali un esperto di GM è sicuramente attratto dal nome di una delle stazioni: Chelmsford. >>

Scorie

«Neppure gli scienziati sono angeli – dice il professor Franco Casali in un’intervista a Elide Giordani de “il Resto del Carlino” – e spesso appartengono a clan che hanno interessi da salvaguardare».
È stato fino a pochi anni fa un luminare della Fisica Medica e ora ha pubblicato un libretto in cui si diverte a smentire una serie di luoghi comuni fondati, apparentemente, su solide basi scientifiche. Le sue controaffermazioni, va da sé, possono essere del pari opinabili, ma restituiscono la sensazione che sia auspicabile approfondire e dibattere un argomento – e quindi anche elaborare previsioni e preoccuparsi – senza l’assillo, spesso fuorviante, del momentaneo clamore giornalistico. >>

Digital Disruption

La “perturbazione digitale” è un’interruzione di continuità che può determinare il crollo o addirittura la sparizione di una tecnologia, sostituita in men che non si dica da una variante imprevista/imprevedibile… Non è facile mettere a fuoco la categoria introdotta un paio di decenni fa da Clayton Christensen. Eppure pare che sia indispensabile – soprattutto nel mondo delle ICT – se non si vuole rischiare di soccombere. Anna Kucircova ha pubblicato di recente su “IQS Directory” una piccola guida che aiuta a comprendere il fenomeno e i suoi contorni. >>

Piana del Fucino

Quando nel 1977 si decise di smembrare il relitto della nave Elettra e di spargerne le “ceneri” nel centro-nord Italia, quel che restava della poppa (completa di elica e timone) fu destinato alla piana del Fucino, in Abruzzo, dove ha sede Telespazio, «il più grande teleporto al mondo per usi civili». Il cimelio è stato collocato nell’alveo del lago prosciugato, a ricordare – se mai ce ne fosse bisogno – l’essenziale contributo del wireless alla conquista dello Spazio.