Il primo trattato di oceanografia in senso moderno si deve all’ammiraglio americano Matthew Maury (1806-1873), che ideò e organizzò un’imponente raccolta dati, ancor oggi ritenuta essenziale per la compilazione delle carte nautiche.
La sua avventura si intreccia con quella della celebre posa del primo cavo transatlantico, come ricorda un recente articolo di Luciano Canova e Massimo Temporelli su il Tascabile.
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L’homme du siècle
Il 30 dicembre 1901 la prima pagina del quotidiano “La Presse” di Montréal è interamente occupata da un’intervista a GM curata da Trefflé Berthiaume. Il titolo è significativo: «Marconi: l’homme du siècle».
Poche settimane prima GM aveva realizzato la radiotrasmissione transatlantica e proprio nella regione canadese (Isola di Terranova) Continua a leggere
Ada Lovelace
Figlia di Lord Byron, non seguì le orme del padre bensì quelle della madre. Oggi Ada Lovelace (1815-1852) è ricordata come l’autrice del primo programma espressamente concepito per essere elaborato da una macchina.
Nicolò Porcelluzzi, su il Tascabile, le dedica un meritato ritratto.
Babbage, Herschel, Jones, Whewell
Nel saggio The Philosophical Breakfast Club, Laura J. Snyder rileva l’importanza di un quartetto di cervelli inglesi, il cui sodalizio, a Cambridge, nella prima parte dell’Ottocento, contribuì a definire i connotati della nascente scienza moderna.
In particolare, si deve a Whewell il termine e il concetto di “scienziato” (scientist) – in analogia con “artista” (artist) – ovvero di una persona che si dedica a tempo pieno e per professione allo studio dell’Uomo e della Natura. Continua a leggere
Orso Mario Corbino
Nacque due anni dopo e morì sei mesi prima.
La sua vita si svolse quasi in parallelo a quella di GM.
Corbino fu scienziato, manager, politico (due volte ministro).
Lo si ricorda soprattutto quale tutore ed eminenza grigia dei “ragazzi di via Panisperna”. Ma il suo acume e la sua esperienza in ambito di politica culturale furono un riferimento e un sostegno anche per GM.
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Innocenzo Manzetti
Al racconto della famosa querelle – a proposito dell’invenzione del telefono – tra Antonio Meucci e Alexander Graham Bell va aggiunto un capitolo per nulla marginale, che riguarda un altro inventore italiano, Innocenzo Manzetti (Aosta, 1826-1877).
Fra i tre, Manzetti fu addirittura il primo a presentare pubblicamente un progetto di telefono (1865), la qual cosa era nota sia a Meucci che a Bell. Continua a leggere
Brad Parkinson
L’americano Bradford Parkinson (Madison, 1935) è stato insignito del Marconi Prize 2016. Colonnello dell’Aeronautica Militare, poi docente di Aeronautica e Astronautica alla Stanford University, Parkinson è considerato uno dei padri del GPS (Global Positioning System).
La premiazione avrà luogo il prossimo 2 novembre presso il Computer History Museum di Mountain View, CA.
Le carte di Vyvyan
L’ingegnere inglese Richard Norman Vyvyan (1876-1946) fu uno dei più stretti collaboratori del giovane GM, soprattutto in occasione della prima trasmissione transatlantica senza fili (1901). Nel 1933 scrisse un libro di memorie – Wireless over 30 years – che è tuttora fonte autorevole per la storia della nascita e dello sviluppo del wireless.
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William Sidis
Nell’anno in cui il trentacinquenne GM riceveva il premio Nobel per la Fisica, un ragazzo di 11 anni vedeva accettata la sua iscrizione alla prestigiosa Harvard University. Era il 1909 e William James Sidis (New York 1898 – Boston 1944) stava appunto guadagnandosi la qualifica di “bambino-prodigio”, per via del suo stratosferico QI, della capacità di padroneggiare decine di lingue nonché di una straordinaria propensione alla matematica. Continua a leggere
Lazare Weiller
Tra i pionieri della televisione va senz’altro annoverato l’alsaziano Lazare Weiller (Sélestat 1858 – Territet 1928), poco noto oltre i confini di Francia ma figura notevole di inventore-imprenditore e infine di uomo politico.
La sua memoria per l’Accademia delle Scienze, pubblicata nel 1889 su “Le Génie civil” con il titolo Sur la vision à distance par l’électricité, presenta il progetto di un nuovissimo dispositivo, Continua a leggere
Peter Kirstein
Il britannico Peter Kirstein, comunemente ritenuto il principale artefice della diffusione di Internet in Europa, ha vinto il Marconi Prize 2015, che annualmente viene assegnato dalla Marconi Society a una personalità scientifica legata al mondo ICT (tecnologie dell’informazione e della comunicazione).
Thor Heyerdhal
Pochi mesi prima che ai Bells Labs si realizzasse il prototipo del transistor, la radio a valvole si fece particolarmente onore accompagnando (e rendendo possibile) l’avventura del Kon-tiki, come è ben sintetizzato nel brano qui riportato tratto dal libro di Lorenzo Bracco e Dario Voltolini Oltre le colonne d’Ercole (BookSprint 2014).
«Oltre a Thor Heyerdhal, capo spedizione, in questa impresa vi erano altri 5 membri dell’equipaggio, debitamente assortiti, Continua a leggere
A.J. Paulraj
Nel 2014 The Marconi Society ha conferito il prestigioso Marconi Prize ad Arogyaswami Joseph Paulraj per i determinanti contributi a teoria e applicazione della tecnologia MIMO.
Nato in India, ha lavorato a lungo per la Marina Indiana e poi per la Stanford University, di cui è Professore Emerito.
Nel 2011 ricevette la IEEE Alexander Graham Bell Medal.
GM ed Enrico Fermi: due Premi Nobel visti dal Rotariano Nello Carrara
Nello Carrara (Firenze 1900 – 1993) si laureò in Fisica nel 1921 presso la Scuola Normale Superiore di Pisa, dove si trovò a essere compagno di studi di Enrico Fermi.
Sua materia di elezione furono le onde elettromagnetiche. Fu il primo, tra l’altro, a utilizzare il termine “microonde” nella attuale accezione, in un lavoro del marzo 1932, pubblicato sul primo numero della rivista italiana “Alta Frequenza”. >>
Max Waechter
Il panfilo che GM acquistò nel 1919 e ribattezzò Elettra era stato varato nel 1904 e portava il nome di Rovenska. Uno dei proprietari della nave – tra il 1910 e 1914 – fu Sir Max Waechter (1837-1924), uomo d’affari naturalizzato britannico con base a Richmond. Costui, al pari di GM, aveva un intuito anticipatore e una vocazione da autentico cosmopolita. Ne traccia un rapido profilo Nadia Migliorini nella sua tesi di laurea Continua a leggere
Maurizio Bigazzi
A sette anni, precocemente incuriosito dalla chimica e dai fenomeni elettrici, si faceva regalare dall’elettrauto pezzi di scarto con cui assemblare i suoi piccoli marchingegni. Nel manuale Baroni-Nesi e nell’Enciclopedia “Il Tesoro” aveva letto di un antico apparato per le radiocomunicazioni di GM, cosa che lo incuriosì ma di cui si dimenticò fino a quando, qualche anno dopo, andò in gita con la famiglia a Villa Griffone, ricevendone una forte suggestione ma nel contempo rimanendo fortemente deluso di non trovare nulla di quello che si aspettava. Continua a leggere
Domenico Gnoli
Tra i primissimi a introdurre nei propri versi la nuova tecnologia marconiana fu Domenico Gnoli (Roma 1838 − 1915), che nel 1903 pubblicò – con lo pseudonimo di Giulio Orsini – la raccolta Fra terra ed astri.
Nella lunga lirica intitolata “Dall’epistolario”, di cui qui sotto si riproduce l’incipit, Orsini/Gnoli nomina infatti per due volte il «radiotelegrafo», Continua a leggere
William Crookes
Nell’annosa controversia sopra il “vero” inventore della radio(telegrafia) si mettono principalmente in campo i nomi di Bose, Branly, Lodge, Marconi, Popov, Tesla.
A parte la questione non certo secondaria del peso specifico di quei primi esperimenti (vale a dire distanze e modalità di trasmissione), si attribuisce giustamente importanza alla diversa consapevolezza e dunque alle prospettive più o meno vaghe entro cui si muovevano i suddetti “pionieri”.
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Nevil Maskelyne
Nipote di un astronomo e figlio di un mago, l’inglese Nevil Maskelyne (1863-1924) era a sua volta mago nonché cultore di telegrafia senza fili.
È raro trovare il suo nome nella letteratura storico-scientifica. Ma Erik Larson, nel suo romanzo su GM e il caso Crippen, recentemente riproposto da Neri Pozza, gli dedica ampio spazio, Continua a leggere
Ernst Alexanderson
Non appare in lingua italiana una voce che lo riguarda, né in treccani.it né in sapere.it e nemmeno in it.wikipedia.org.
Eppure fu un grande protagonista della nascita del broadcasting, come ricorda Franco Monteleone.
«Reginald Fessenden aveva compiuto esperimenti sulle onde hertziane e seguito il lavoro di Marconi. Il sistema dell’italiano si basava sulla frammentazione dell’onda, emessa in periodi brevi e lunghi ben adattabili al linguaggio Morse fatto di punto e linea. Continua a leggere